Analisi dei costi di produzione per una floricoltura profittevole

Per essere competitivi serve conoscere come incidono i vari costi di produzione

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Recenti studi hanno analilzzato come si distribuiscono i costi di produzione in funzione delle colture. I dati sono stati raccolti tramite interviste a molte aziende campione e poi aggregati. Ne sono risultati grafici interessanti.

 

Analizzare la distribuzione dei costi di produzione e calcolare il profitto in azienda

Per calcolare la remuneratività si parte dall’analisi della distribuzione dei costi perchè, come in ogni impresa, anche in vivaio e in floricoltura, i costi di impresa sono un elemento determinante per le decisioni strategiche e tattiche gestionali.

Per essere competitivi serve conoscere come incidono i vari costi di produzione, cercando di coniugare qualità, profitto e minor costo per ottenerli. Infatti la sfida per chi produce piante ornamentali è quella di ottenere piante perfette con pratiche sostenibili sia da un punto di vista economico che ambientale.

Di seguito riportiamo i dati emersi da uno studio sui costi di produzione di poinsettia e ciclamino e cerchiamo di trarne delle conclusioni utili.

 

Esempio di analisi dei costi su Ciclamino e Stella di Natale

I grafici evidenziano come, nella coltivazione di ciclamino e poinsettia, la manodopera rappresenti la principale voce di spesa, seguita da riscaldamento per la poinsettia e da sbocciolatura per il ciclamino. Di notevole incidenza anche il costo per i fitosanitari.

 

 

L’incidenza del costo di concimi non supera il 3-4% del costo totale di produzione. Questo è un dato molto interssante per riuscire a prendere le giuste decisioni, in uno scenario dove il consumatore pretende la perfezione.

Considerata la bassa incidenza percentuale nel costo totale, scegliere i concimi che fanno la differenza per la resa qualitativa è un elemento che incide molto sul profitto finale dei produttori di piante.

Vanno preferiti concimi ad alta efficienza, come i concimi a cessione controllata e gli idrosolubili con le migliori materie prime presenti nel mercato che hanno un ROI maggiore

Cos’è il ROI o Ritorno dell’Investimento?

ROI è l’acronimo inglese che sta per Return On Investment, cioè ritorno dell’investimento. Non si deve valutare un concime per il costo al chilogrammo bensì per la sua resa in termini

  • quantitativi (quanto grandi rende le piante)
  • qualitativi (quanto belle risultano prima della vendita)

Concimi prodotti con materie prime di bassa qualità e/o di tecnologie non sempre perfette, portano spesso a risultati deludenti in termine di classe di qualità delle piante ottenute, con conseguente abbassamento della PLV o, peggio, a perdite di prodotto.

Quando si valuta l’incidenza dei costi dei singoli elementi che concorrono alla definizione del costo, è bene considerare una altro aspetto:la connessione tra gli stessi. Spiegato con un semplice esempio, un concime a cessione controllata che copre interamente il fabbisogno della coltura con un’unica applicazione di prodotto, diminuisce la quantità di tempo impiegato necessario per ulteriori applicazioni.

ICL Growing Solutions consiglia l’uso di concimi a cessione controllata Osmocote e degli idrosolubili Peters o Universol che contribuiscono alla sostenibilità ambientale ed economica delle produzioni florovivaistiche.

 

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