Manteniamo efficienti i Sistemi Microirrigui

La manutenzione degli impianti microirrigui è fondamentale per evitare un loro cattivo funzionamento

Giugno 27, 2023
9 min
Dr. Ag. Mauro Schippa

L’importanza della pulizia

L’utilizzo degli impianti microirrigui permette di ottimizzare la nutrizione idrico-minerale (fertirrigazione) delle colture e limitare l’impiego di acqua (risparmio e tutela ambientale). Con tale tecnica bisogna però avere la necessaria attenzione nella manutenzione dell’impianto per evitare un suo cattivo funzionamento (riduzione della uniformità di erogazione dell’impianto) derivante da occlusioni nel sistema (dai filtri ai gocciolatori sulla pianta).

 

Che problemi vi possono essere?

A pieno campo ( orticoltura, frutticoltura, olivicoltura, agrumicoltura, viticoltura, … ) le occlusioni dell’impianto derivano principlamente da concrezioni minerali, derivanti dai precipitati del bicarbonato e da mucillaggini e biofilm (da ferrobatteri e/o da alghe).

Tali occlusioni generano un malfunzionamento dell’impianto e spesso la necessità di sostituzioni di una parte delle ali gocciolanti e/o manichette. Tali occlusioni del sistema microirriguo derivano principalmente dalla qualità dell’acqua irrigua e con il solo impianto filtrante generalmente non si possono eliminare del tutto tali problematiche.

 

 

Sulla base dell’analisi dell’acqua si possono prevedere le cause che possono generare le occlusioni e il livello di rischio. In tal modo si possono attuare piani di intervento mirati senza aspettare di avere i gocciolatori chiusi.

È bene sapere fin da subito che le problematiche derivanti da concrezioni calcaree possono essere risolte anche in via “curativa” a differenza delle occlusioni organiche per le quali è necessario seguire una strategia “preventiva” perché risulta difficile eliminare l’occlusione una volta formatasi.

 

Cosa fare?

Brevemente si può riportare per punti il percorso che conviene seguire per mantenere un impianto microirriguo in efficienza:

  1. Controllare periodicamente la portata dei gocciolatori (la portata reale dei gocciolatori è bene che non sia mai inferiore del 15÷20% a quella nominale della pressione di esercizio consigliata per i gocciolatori non autocompensanti; del 10% per i gocciolatori autocompensanti);
  2. Definire il tipo di acqua che si va ad utilizzare e avere almeno un’analisi di riferimento dell’acqua irrigua;
  3. Controllare periodicamente la situazione dei filtri e verificare che tipo di sostanza si accumula sulla superficie filtrante;
  4. Definire con precisione la portata totale del volume di adacquamento per settore irriguo per poter fare i calcoli dei prodotti specifici ad azione acidificante ed ossidante da utilizzare;
  5. Individuare il livello di rischio nell’uso dell’acqua o la problematica da risolvere e scegliere la linea di intervento più idonea con i prodotti specifici ad azione acidificante ed ossidante;
  6. Controllare la compatibilità ed accuratezza della pompa dosatrice per iniettare i prodotti nella rete;
  7. Seguire le avvertenze per l’uso riportate nelle etichette dei prodotti specifici ad azione acidificante ed ossidante da utilizzare;
  8. Aver cura di spurgare le linee prima degli interventi e dopo gli interventi di pulizia.

 

Che prodotti utilizzare?

I formulati da utilizzare per evitare fitotossicità o inefficacia devono essere specifici per uso agricolo e testati. In base alle problematiche da affrontare si possono consigliare i seguenti formulati:

  • per risolvere i problemi derivanti da concrezioni minerali: utilizzo di acidi (Acido ortofosforico bianco o tecnico di colore verde al 75% di [C] concentrazione);
  • per risolvere le occlusioni da ferrobatteri, alghe, mucillaggini e biofilm: impiego di specialità ad azione ossidante (acqua ossigenata al 49÷50% di [C] stabilizzata con ioni argento).

L’impiego di acidi non certificati o ad apparente basso prezzo è alquanto rischioso poiché gli acidi (in particolare acido cloridrico e solforico) vengono  utilizzati a livello industriale nelle  lavorazioni di decapaggio (eliminazione della pellicola di metalli pesanti ed altri inquinanti , prima di sottoporre i metalli ad altre lavorazioni). L’acido ortofosforico al 75% di [C] ha IVA al 4% a differenza di altri acidi che hanno IVA al 22%.

Molto importante garantirsi che l’acido ortofosforico al 75% di [C] tecnico di colore verde sia esente stato trattato per abbattimento di Fluoro e Cadmio e che possa garantire un contenuto in metalli pesanti abbondantemente al di sotto dei limiti accettati dalla normativa Reg. CE 2019/1009 ed il contenuto di zolfo ≤ 0,6%.

La purezza dell’acido ortofosforico al 75% di [C] tecnico di colore verde di ICL (Nova P54 Liquid) lo distingue dalla maggior parte di acidi “verdi” che spesso sono sono sospensioni con elevato contenuto in solfati e maggiore salinità.

Si sconsiglia nelle normali condizioni operative l’utilizzo di prodotti ossidanti a base di ipoclorito di sodio, questo perché oltre ad essere prodotti altamente pericolosi per l’operatore e per l’ambiente, possono risultare in certe condizioni fitotossici e far accumulare nelle coltivazioni (in particolare nelle colture ortive) i perclorati (tossici per l’uomo), oltre che indurre la formazione di cloroammine (tossiche per l’uomo).

Si ricorda che la normale fertirrigazione con potassio cloruro non induce concentrazioni fitotossiche ed accumulo di perclorati, in funzione dello stato chimico e valenza dello ione cloro del potassio cloruro.

 

Cosa fare con acque da POZZO e con acque da CANALE o di SUPERFICIE?

I problemi ricorrenti nelle acque da pozzo o di falda sono concrezioni date da depositi di calcare (carbonati) e dalle mucillaggini e biofilm prodotti da ferrobatteri. Nelle acque di superficie (da canale o bacino) i problemi ricorrenti sono concrezioni date da alghe, mucillaggini, ferrobatteri, biofilm e saltuariamente occlusioni da calcare (carbonati).

Concrezioni calcaree:

  • Intervento preventivo : iniettare nel sistema microirriguo Acido ortofosforico bianco/tecnico al 75% di [C] a 0,25÷0,5 litri/mc per almeno 1,5÷3 ore 2÷3 volte durante la stagione;
  • Intervento curativo : iniettare nel sistema microirriguo Acido ortofosforico bianco/tecnico al 75% di [C] a 1,5÷3,0 litri/mc per almeno 2÷3 ore

Ferrobatteri, alghe, mucillaggini e biofilm:

  • Intervento preventivo: quando l’acqua ha tendenza a diventare rossastra dopo che è stata messa in un secchio nel giro di 30 minuti è utile fare interventi preventivi. Iniettare acqua ossigenata al 49÷50% di [C] stabilizzata con ioni argento nel sistema microirriguo alla dose di 30÷40 cc/mc in continuo (in ogni mc di acqua utilizzata) nel fuori suolo e o in vivai; a pieno campo alla dose di 500÷600 cc/mc per almeno 1,5÷2 ore ogni 2÷4 settimane;
  • Intervento curativo: iniettare nel sistema microirriguo acqua ossigenata al 49÷50% di [C] stabilizzata con ioni argento alla dose di 800÷1200 cc/mc per almeno 2÷3 ore;
  • Intervento di pulizia di fine stagione: iniettare nel sistema microirriguo Acido ortofosforico bianco/tecnico al 75% di [C] alla dose di 1,0÷1,5 litri/mc per almeno 1,5÷2 ore e successivamente acqua ossigenata al 49÷50% di [C] stabilizzata con ioni argento alla dose di 600÷800 cc/mc per almeno 1,5÷2 ore .

 

Cosa fare con acque da LAGHETTO o BACINO?

I problemi ricorrenti sono alghe, mucillaggini e cattivi odori dati da fermentazioni anomale, in misura minore da concrezioni calcaree.

  • Agire in via preventiva sul laghetto o bacino: risulta essere molto difficile trattare le acque di laghetto o bacino; nelle condizioni che lo permettono (condizioni ecoambientali) si potrebbe utilizzare del solfato di rame o prodotti a base di rame , i dosaggi dipendono dal formulato e si consiglia di leggere le etichette, in genere vengono indicati per ogni mc di acqua da trattare (2÷4 g/mc) o per mq di superficie (10÷20 g/mq). Con l’impiego di formualti a base di rame vi può essere tossicità e moria per eventuali pesci presenti. Se l’acqua viene utilizzata per alimentare colture in fuori suolo o vivai non è necessario trattare con prodotti rameici, è sufficiente iniettare nel sistema microirriguo acqua ossigenata al 49÷50% di [C] stabilizzata con ioni argento alla dose di 30÷40 cc/mc in continuo (in ogni mc di acqua utilizzata). Se vi fossero problemi di occlusioni calcaree seguire le indicazioni riportate per le acque da pozzo e da canale o supoerficie (paragrafo precedente).
  • Intervento curativo :iniettare nel sistema microirriguo acqua ossigenata al 49÷50% di [C] stabilizzata con ioni argento alla dose di 800÷1200 cc/mc per almeno 2÷3 ore; se vi fossero problemi di occlusioni calcaree seguire le indicazioni riportate per le acque da pozzo e da canale o supoerficie (paragrafo precedente).
  • Intervento di pulizia di fine stagione: iniettare nel sistema microirriguo Acido ortofosforico bianco/tecnico al 75% di [C] alla dose di 1,0÷1,5 litri/mc per almeno 1,5÷2 ore e successivamente acqua ossigenata al 49÷50% di [C] stabilizzata con ioni argento alla dose di 600÷800 cc/mc per almeno 1,5÷2 ore .

 

Come trattare i filtri?

  • Filtri a graniglia : per una azione “curativa” svuotare dall’acqua il filtro e poi chiudere l’uscita; riempire il filtro con una soluzione acquosa a base di acqua ossigenata al 49÷50% di [C] stabilizzata con ioni argento alla dose di almeno 4÷6 litri/mc (si deve utilizzare acqua pulita per farfe la soluzione); lasciare lavorare il prodotto per 1,5÷3 ore, in funzione della stima di sporco che vi può essere e successivamente eliminare tale soluzione dal filtro (controlavaggio/ spurgare il filtro) senza iniettarla nel sistema irriguo. In via preventivo iniettare acqua ossigenata al 49÷50% di [C] stabilizzata con ioni argento prima del filtro alle dosi e modalità indicate per i tipi di acqua per interventi preventivi.
  • Filtri a Dischi : preparare una soluzione al 20÷25% v/v con acqua ossigenata al 49÷50% di [C] stabilizzata con ioni argento in un recipiente che possa contenere i dischi da trattare e lasciare lavorare il prodotto per 1÷2 ore . Può essere utile fare anche un trattamento con Acido ortofosforico bianco/tecnico al 75% di [C] nelle condizioni dove si prevedono concrezioni calcaree, in tal caso preparare una soluzione al 10÷15% v/v in un recipiente che possa contenere i dischi da trattare e lasciare lavorare la soluzione acidificata per 1÷2 ore, o fino quando smette di produrre bollicine.
  • Altri tipi di filtri : in funzione delle problemtiche che vi possano essere pulire i filtri con una soluzione al 20÷25% v/v con acqua ossigenata al 49÷50% di [C] stabilizzata con ioni argento oppure con una soluzione al 10÷15% v/v di Acido ortofosforico bianco/tecnico al 75% di [C].

 

Avvertenze generali di comportamento

Quando si usano prodotti specifici per la pulizia dei sistemi microirrigui leggere attentamente le etichette e schede di sicurezza. Attenzione con l’impiego di pompe dosatrici accertarsi che siano compatibili con i prodotti chimici che si vanno ad utilizzare.

Non miscelare in un unico contenitore acqua ossigenata al 49÷50% di [C] stabilizzata con ioni argento ed Acido ortofosforico bianco/tecnico al 75% di [C]. Dopo aver iniettato nelle linee delle ali gocciolanti o manichette i formulati ricordarsi di far andare l’impianto con solo acqua per almeno 15 minuti (il tempo dipende dalla lunghezza complessiva delle ali gocciolanti nel settore) per pulire gli erogatori ed evitare che si fermi del prodotti all’interno dei gocciolatori stessi.

Dopo aver versato Acido ortofosforico bianco/tecnico al 75% di [C].nel contenitore con acqua ricordarsi di rimescolare attentamente la soluzione per evitare che l’Acido ortofosforico bianco/tecnico al 75% di [C] rimanga nel fondo del contenitore; dopo un energico rimescolamento di pochi minuti della soluzione si è sicuri che la soluzione finale sarà omogenea e stabile nel tempo.

ATTENZIONE : Le informazioni sopra riportate in questo volantino si intendono a titolo indicativo. ICL Italy Srl Milano si riserva il diritto di apportare in qualsiasi momento senza preavviso le modifiche che ritenesse utili per qualsiasi esigenza tecnico-commerciale e/o legislativa. ICL Italy Srl Milano garantisce la qualità del prodotto, nel suo imballo originale e ben conservato, non assume alcuna responsabilità per eventuali danni o esiti parziali, derivanti da impieghi non corretti o difformi dalla Buona Pratica Agricola e comunque non coerenti con le indicazioni suggerite. V 230627