Come drenare il suolo ed evitare il compattamento

Tip SMART | Le operazioni per un buon drenaggio del prato

3 min

In questo articolo si parla di:

  • Perché il suolo deve essere ben drenato e senza compattamento
  • Monitorare il compattamento del suolo e la velocità di infiltrazione idrica
  • Conseguenze di un suolo compattato 
  • Rimedi agronomici contro la compattazione del terreno 

 

Perché il suolo deve essere ben drenato e senza compattamento

Il drenaggio del terreno di prati, tappeti erbosi, superfici sportive e anche giardini influenza la qualità finale. Le superfici inerbite più sane e resistenti sono il risultato di terreni ben drenati e senza compattamento. Il suolo ben drenato fa defluire l’acqua in modo corretto, evita i ristagni idrici e garantisce una buona ossigenazione.  

I vantaggi di un suolo per tappeto erboso ben drenato

  • Alta fertilità: gli scambi gassosi con l’atmosfera favoriscono la popolazione adeguata di microrganismi i cui processi biologici sono indispensabili alla crescita delle piante. 
  • Salute dell’apparato radicale: la buona ossigenazione evita i marciumi alle radici e mantiene alta la capacità di assorbimento 
  • Più resistenza al compattamento del suolo, che è più frequente in situazioni ad alto calpestio e intensa usura. 

 

Monitorare il compattamento del suolo e la velocità di infiltrazione idrica

Per mantenere ottimale il drenaggio e l’ossigenazione del suolo bisogna valutare a intervalli programmati il grado di compattamento e la velocità di infiltrazione dell’acqua.  

La compattazione del suolo si misura con il penetrometro, uno strumento che fornisce un parametro in base alla tessitura del terreno.  

Più empiricamente si può osservare la resistenza del suolo quando si infila in un terreno non asciutto un un chiodo molto lungo o una lama di coltello. Ancora meglio se si usa un carotatore, perché le carote estratte permettono un’analisi visiva anche della profondità di radicazione. 

NB: le essenze da tappeto erboso hanno l’80% del proprio apparato radicale nei primi 25 cm e la compattazione è maggiore nei primi centimetri e si riduce via via che si va in profondità. 

La velocità di infiltrazione idrica si misura con l’infiltrometro, uno strumento a cilindri concentrici in acciaio da inserire nel suolo con una scala graduata che indica quanta acqua il suolo riesce ad assorbire nell’unità di tempo (mm/h). All’inizio, col suolo asciutto, l’infiltrazione è più veloce e poi rallenta perché aumenta la saturazione, per poi stabilizzarsi su di un valore che diviene il valore di riferimento. Si possono usare strumenti più semplici, come il pluviometro: durante l’irrigazione misura l’acqua applicata e permette di stabilire quanto tempo occorre al suolo perché vi penetri.

 

Conseguenze di un suolo compattato 

I problemi vanno dall’iniziale rallentamento della velocità di infiltrazione dell’acqua fino ai ristagni idrici, con conseguente:  

  • aumento della presenza di malattie fungine  
  • sviluppo di muschi e alghe  
  • riduzione della crescita del manto erboso e soprattutto delle radici  
  • minore presenza di microorganismi aerobici e conseguente minore efficacia dei fertilizzanti   
  • maggiore presenza di microorganismi anaerobici e sviluppo del Black Layer, una stratificazione nei primissimi centimetri di suolo dove, in assenza di ossigeno, i cianobatteri producono di acido solfidrico, tossico per le radici del prato.  

 

Rimedi agronomici contro la compattazione del terreno 

Per ridurre drasticamente il compattamento di una superficie inerbita, bisogna effettuare un arieggiamento di profondità (carotatura, bucatura, vertidrain, ecc.) cui far seguire un riporto di terriccio sabbioso. La sabbia modifica stabilmente la struttura del terreno penetrando nei fori lasciati dalla carotatura. Per modificare stabilmente la situazione occorrono più applicazioni durante il corso di una stagione.  

Durante gli interventi per contrastare la compattazione, è bene applicare:  

  • agenti umettanti, qualora vi siano fenomeni di ristagno oppure di idrofobia estiva  
  • biostimolanti del suolo che promuovono la microflora del suolo e/o stimolano la radicazione.

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