Leggere le etichette dei fitosanitari

Vediamo in dattaglio da quali elementi è composta l'etichetta di un fitosanitario

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Gli elementi dell’etichetta dei fitosanitari 

L’etichetta riportata sul contenitore di un prodotto fitosanitario, approvata dal Ministero della Salute è a tutti gli effetti un documento ufficiale. Su di essa vi sono riportate tutte le informazioni e le precauzioni necessarie ad evitare rischi per la salute dell’operatore, del consumatore e per l’ambiente. Deriva da un lungo e complesso procedimento, effettuato da esperti, per la valutazione delle caratteristiche chimico-fisiche, tossicologiche, ambientali del prodotto e fornisce indicazioni relative alle avversità contro cui risulta efficace, le colture su cui può essere usato e le modalità di utilizzo. Ecco cosa riporta: 

 

 

 

  1. Denominazione commerciale del preparato
  2. Funzione fitoiatrica (fungicida, insetticida ecc.) e tipo di formulazione
  3. Denominazione e contenuto di ciascuna sostanza attiva
  4. Indicazione del modo di azione in relazione al rischio di resistenza
  5. Simboli e indicazioni di pericolo del preparato
  6. Indicazioni di pericolo relative ai rischi specifici (frasi H)
  7. Indicazione dei consigli di prudenza (frasi P)
  8. Nome e indirizzo del titolare dell’autorizzazione e del responsabile dell’imballaggio, etichettatura e distribuzione
  9. Sede dello/degli stabilimento/i (officina) appositamente autorizzato/i per la produzione
  10. Numero di registrazione e data di autorizzazione
  11. Numero di partita del preparato che ne permetta l’identificazione
  12. Indicazioni di eventuali rischi particolari per l’uomo, gli animali e l’ambiente
  13. Informazioni mediche
  14. Compatibilità in caso di miscele con altri formulati
  15. Eventuali rischi di fitotossicità
  16. Caratteristiche tecniche
  17. Usi autorizzati (colture ed avversità)
  18. Condizioni agricole (possibilità d’impiego in ambiente protetto)
  19. Istruzioni per l’uso e dose per ogni tipo di impiego autorizzato
  20. Dose massima per ettaro in ciascuna applicazione
  21. Numero massimo di applicazioni all’anno
  22. Intervallo tra i trattamenti
  23. Periodo tra l’ultima applicazione e il raccolto ed il consumo, se del caso (intervallo di sicurezza)
  24. Eventuali restrizioni nella distribuzione e nell’uso del PF
  25. Indicazione di categorie di utilizzatori, ad esempio:” professionali” e “non professionali “
  26. Tempo di rientro
  27. Eventuali limiti applicativi per la sicurezza degli utilizzatori, degli astanti, dei residenti dei consumatori e dell’ambiente (ad es. per la salvaguardia degli organismi utili e dei corpi idrici)

 

 

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