Irrigazione del tappeto erboso: le variabili che la condizionano

Tip SMART | Vanno considerati tipo di terreno, clima e specie d’erba

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In questo articolo 

  • Variabile che condiziona l’irrigazione del prato: terreno  
  • Variabile che condiziona l’irrigazione del prato: clima 
  • Variabile che condiziona l’irrigazione del prato: specie d’erba 
  • Fabbisogno idrico delle più comuni varietà, in ordine decrescente 

 

 

Lo scopo dellirrigazione è mantenere la zona radicale del prato umida. Fin qui tutto bene. Il problema di come irrigare sorge quando si devono valutare i volumi dacqua da apportare e quanto spesso irrigare. Sono molte le variabili che influiscono sullirrigazione. Le tre principali sono 

  • Terreno 
  • Clima
  • Specie d’erba

 

Variabile che condiziona l’irrigazione del prato: terreno

 

 

L’argilla trattiene e immagazzina l’acqua più di quanto non faccia un terreno sabbioso o quello a tessitura grossolana con scheletro. L’argilla infatti può trattenere 2 o più centimetri d’acqua nella zona radicale mentre i terreni sabbiosi raramente ne trattengono la metà. Tuttavia l’argilla assorbe l’acqua molto lentamente. Ad un terreno argilloso possono servire da molte ore a giornate intere prima che due centimetri d’acqua penetrino a fondo mentre ad un terreno sabbioso basta mezz’ora o poco più. Inoltre in presenza d’argilla è più facile che l’acqua scorra superficialmente piuttosto che penetrare. Ne consegue che, sebbene teoricamente i terreni argillosi dovrebbero essere ricchi d’acqua, in realtà sono spesso molto secchi. Dove è presente un terreno argilloso, scegli un sistema di irrigazione con portata d’acqua contenuta e imposta mini-cicli di alcune decine di minuti, così da evitare sprechi d’acqua. Diversamente irriga i terreni sabbiosi con sistemi che erogano l’acqua con elevate portate e fallo un po’ più frequentemente. 

 

ArgillaSabbiaTerriccio
L’argilla trattiene molta acqua ma è molto lenta ad assorbirla e rilasciarla.
Idealmente, gli irrigatori dovrebbero far fuoriuscire l’acqua ad una velocità inferiore a quella di assorbimento.
I terreni sabbiosi sono porosi e quindi l’acqua vi penetra facilmente, ma altrettanto facilmente ne defluisce. Per mantenere umido questo tipo di terreno ad una profondità di 10-25 cm è
opportuno procedere con irrigazioni frequenti.
Mantenere in funzione gli irrigatori fino a quando l’acqua inizia a percolare, quindi spegnerli ed attendere l’assorbimento dell’acqua. Ripetere fino a quando la quantità d’acqua necessaria è stata applicata.

 

Variabile che condiziona l’irrigazione del prato: il clima

Il tempo atmosferico gioca un ruolo critico nel determinare la quantità d’acqua di cui un tappeto erboso ha bisogno e nella pianificazione dei tempi di irrigazione, ma non può prescindere dalle specie che compongono il tappeto erboso. Ad esempio, in zone calde e secche e con umidità molto basse un prato di Festuca arundinacea necessiterà di essere irrigato tre volte la settimana mentre un prato di Cynodon dactylon ha bisogni inferiori. Con temperature attorno ai 15-16°, in presenza di cielo coperto e pioggia e umidità relativa del 60% un prato di Poa pratensis – una delle specie più sensibili al fabbisogno idrico – non ha bisogno di ulteriore acqua. 

 

Variabile che condiziona l’irrigazione del prato: la specie d’erba

È la località ad orientare da subito la scelta tra macroterme e microterme tuttavia ci sono differenze tra specie adatte alla stessa zona. Per esempio il gramignone (Stenotaphrum secundatum) richiede più acqua del Cynodon dactylon, pur essendo entrambe ottime scelte per le nostre regioni meridionali e/o insulari.  

Alcune varietà di Poa pratensis, ottime per climi con inverni rigidi, tollerano meglio la siccità di altre. E’ nella zona di transizione (il nostro centro-nord) che le differenze tra macro- e microterme sono più importanti, perché è la zona dove entrambe le specie crescono. 

Scegliendo una specie macroterma si ridurrà la quantità d’acqua da applicare al tappeto erboso ed il prato sarà migliore in estate, (fermo restando che la dormienza invernale porta comunque all’ingiallimento del manto). 

La Festuca arundinacea è una specie microterma che tollera abbastanza la siccità ma non c’è paragone tra la sua tolleranza agli stress idrici rispetto a Cynodon dactylon: la gramigna sa gestire l’acqua disponibile molto più efficacemente. Generalmente le specie macroterme sopportano meglio la carenza d’acqua rispetto alla microterme. 

 

 

Fabbisogno idrico delle più comuni varietà, in ordine decrescente

 

SpecieFabbisogno idrico
Agrostis+++++
Lolium perenne++++
Poa pratensis+++
Festuche++
Stenotaphrum econdatum+
Paspalum vaginatum-
Zoysia spp.-
Cynodon dactylon-

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