Coltivare l’Olivo
Consigli sulla nutrizione

A supporto della filiera italiana dell’olivo, è stata studiata una specifica gestione nutrizionale.

I nostri consigli per coltivare al meglio l’olivo (Olea europaea)

  • Si ritiene l'Olivo sia originario della zona a sud del Causcaso (12.000 a.C.), anche se molti studiosi la considerano prettamente mediterranea.

  • L'olivo è una specie basitona (assume naturalmente una forma conica senza la necessità di interventi umani). È conosciuta per la sua rusticità e resistenza alle alte temperature, alla siccità e alla salinità del suolo.

  • Il parametro utilizzato nella classificazione delle cultivar è la destinazione del frutto. Troviamo: cultivar da olio (es. Casaliva, Coratina, Taggiasca, ecc), da mensa (es. Ascolana Tenera, Cerignola) e a duplice attitudine (es. Carolea, Itrana).

  • Prospera bene in terreni calcarei (pH < 8,5) e acidi (pH ~5-6).

  • Carenze idriche severe riducono l’assorbimento dei nutrienti drastricamente, anche se nel terreno vi sono concentrazioni adeguate.

  • Una bassa concentrazione di ossigeno nel terreno, frequente in suoli compatti, argillosi e poco drenati, blocca l’assorbimento degli elementi.

Classificazione

Famiglia Oleaceae
Genere Olea
Specie Olea europaea L.

Ogni varietà può avere esigenze leggermente diverse, quindi è consigliabile consultare le informazioni specifiche relative per garantire le condizioni di crescita ottimali. Un esame a 360 gradi del sito produttivo è la base di partenza.

È fondamentale eseguire una previa analisi chimico-fisica del terreno per determinare il corretto valore di nutrienti da apportare, ed un’analisi chimico-agraria dell’acqua di irrigazione.

Requisiti nutrizionali

Assorbimento stimato dei nutrienti (kg/t):

NP2O5K2OMgOSO3CaO
A pieno campo181020-2547.5-90.7-1

Fonte: Autori diversi

 

Dinamica dell’assorbimento di nutrienti durante una stagione colturale

L’assorbimento di nutrienti avviene principalmente durante la primavera e l’estate, quando l’albero germoglia e avviene la formazione e la crescita delle olive. Il tasso di assorbimento dell’azoto è maggiore in primavera/inizio estate, durante la crescita vegetativa, mentre il tasso di assorbimento del potassio è leggermente inferiore in questo periodo. La concimazione fogliare, in momenti specifici, può integrare l’apporto di nutrienti per via radicale.  

Ruolo dei nutrienti

Parametri chiaveNP2O5K2OMgOSO3CaO
Crescita vegetativa++++++
Allegagione+/-++++++
Tolleranza alla siccità+/-+++++++
Produttività+/-++++++
Contenuto di olio+/-++++++
Qualità dell'olio+/-++++++

+ = miglioramento; – = diminuzione; +/- = risultati diversi, a seconda della quantità di nutrienti applicata 

Fonte: Diverse fonti e riferimenti in letteratura

Azoto

L’azoto svolge un ruolo fondamentale nel ciclo di vita del nocciolo. Questo ruolo diventa particolarmente critico dalla ripresa vegetativa, alla fioritura, fino all’allegagione e raggiunge il suo massimo durante l’indurimento del nocciolo (giugno), con alcune variazioni legate alle condizioni pedoclimatiche locali.

Per soddisfare il fabbisogno annuale di azoto della pianta, è consigliabile frazionare le dosi in tre fasi principali del ciclo di crescita (dopo la raccolta, durante la ripresa vegetativa e la mignolatura, e durante l’indurimento del nocciolo).

In caso di condizioni meteorologiche avverse, è possibile compensare le carenze applicando azoto tramite applicazioni fogliari.

Fosforo

Gli ulivi coltivati su terreni già ben dotati di potassio potrebbero non trarre beneficio da ulteriori aggiunte. Tuttavia, quando il terreno mostra carenze di potassio, un adeguato apporto può influenzare positivamente la resa, poiché il potassio e lo zolfo sono direttamente coinvolti nel metabolismo dei grassi.

È consigliabile utilizzare fertilizzanti a base di solfati ed evitare l’uso di cloruro di potassio.

Potassio

Raramente l’olivo mostra carenze di fosforo. Tuttavia, assicurarne un’adeguata disponibilità, insieme ad azoto, potassio e zolfo, è fondamentale per garantire l’accumulo di sostanze di riserva e favorire la formazione e lo sviluppo delle gemme.

Le carenze non sono evidenti a prima vista. È comunque consigliabile mantenere un equilibrio nutritivo adeguato, anche se le risposte possono essere meno visibili rispetto ad altri nutrienti.

Calcio

L’olivo è una pianta esigente di calcio. Nei terreni carenti, si consiglia un’integrazione tramite fertilizzanti contenenti tale elemento. Durante le prime fasi di sviluppo dei frutti, è importante promuovere l’assorbimento del calcio, evitando, ad esempio, l’eccessiva presenza di ioni come Mg+, K+ e NH<sub>4</sub>+, che potrebbero competere con il calcio nell’assorbimento radicale.

Magnesio

In terreni con un’elevata disponibilità di potassio, potrebbe verificarsi un’interferenza nell’assorbimento del magnesio da parte della pianta.

Ferro:

Le carenze di ferro sono frequenti nei terreni calcarei con pH elevato, ma possono essere efficacemente gestite con concimi contenenti tale microelemento in forma chelata.

Boro:

La carenza di boro può causare fisiopatie, soprattutto verso maggio. I ramoscelli possono assumere una forma caratteristica detta “a palmetta” e le foglie iniziano a deformarsi. Questo disturbo può progredire, facendo seccare i rami e compromettendo la produzione di frutti. Poiché il boro influisce sulla fecondazione e sull’allegagione dei frutticini, le carenze possono avere un impatto negativo sulla resa.

È consigliabile reintegrare questo elemento nel terreno o effettuare applicazioni fogliari per correggere eventuali carenze. Un’applicazione eccessiva di tale microelemento può portare a tossicità e ad una ridotta fioritura

I sintomi di carenza di potassio negli olivi si manifestano sulle punte delle foglie giovani, come punte secche.

Piantagione intensiva di 2 anni a Carmona, nel sud della Spagna, con coltura di copertura seminata di recente tra le file di alberilines 

Applicazione invernale di polisolfato in una piantagione di olivi biologici (varietà Arbequina) a Madrigalejo, Spagna 

Frutto a maturazione (varietà, Koreniky), autunno inoltrato a Megiddo, Israele

Piantagione di olivi tradizionali (varietà, Picual) a Baeza (Jaén), South Spain

Q&A

Ecco alcune domande frequenti che abbiamo ricevuto dagli agricoltori!

  • Il piano di concimazione deve tenere conto della disponibilità di nutrienti nel terreno e del loro assorbimento durante il ciclo colturale.

    Il livello di produttività degli olivi varia da 7.000 a 30.000 kg di olive per ettaro; le esigenze in termini di sostanze nutritive vanno di pari passo. I valori di riferimento sono indicati nella tabella riportata in questa pagina.

    Le analisi delle foglie forniscono un’indicazione dello stato nutrizionale della pianta e diagnosticano eventuali carenze rispetto ai valori di riferimento. Per una determinazione e un confronto significativi, i campioni fogliari devono essere prelevati durante la crescita dei frutti in estate (fine luglio – inizio agosto).

  • Le applicazioni fogliari mirano a soddisfare le esigenze nutrizionali delle piante in momenti specifici.

    Di solito, vengono effettuate 3 applicazioni fogliari per ogni ciclo colturale. Tenendo conto delle dinamiche di assorbimento dei nutrienti, la prima e la seconda applicazione dovrebbero essere effettuate idealmente con Agroleaf® Power High N, mentre l’ultima con Agroleaf® Power High K.

  • Una pianta sana è la base di una buona produzione. È molto importante fornire una nutrizione equilibrata, che sia tramite una concimazione invernale di base, fogliare o con la fertirrigazione. Quest’ultima consente un apporto tempestivo di nutrienti durante tutto il periodo di crescita estivo.

    Per valutare la qualità del raccolto, è importante prestare attenzione al contenuto di olio, ai livelli di acidità e agli acidi grassi.

  • In primo luogo, è necessario seguire le linee guida stabilite dalla normativa regionale o nazionale.

    Il Polysulphate® è certificato per utilizzo in agricoltura biologica. Gli ammendanti organici, se disponibili, sono utili per migliorare la sostanza organica e la struttura del terreno.

  • Le concimazioni ricche di potassio sono importanti affinché la pianta sia in grado di regolare la pressione osmotica delle cellule negli stomi. La gestione dei nutrienti è importante per migliorare la resistenza delle colture alla siccità.

    Altre strategie di gestione legate alla traspirazione, come la potatura (eseguita per mantenere le dimensioni della chioma a livelli adeguati), la copertura del terreno, la pacciamatura e la lavorazione del terreno possono essere utili per controllare l’evaporazione dell’acqua dal terreno.

  • L’irrigazione riveste particolare importanza nei primi anni dopo l’impianto e durante la stagione estiva. La mancanza di acqua può portare a olive di dimensioni ridotte con poca polpa, risultando in una minore produzione d’olio.

    L’irrigazione è essenziale nelle colture intensive, in quanto favorisce una crescita ottimale durante la fase vegetativa e produttiva. La frequenza e il volume d’acqua necessario variano in base alle condizioni stagionali e alle caratteristiche del terreno. In generale, per gli impianti moderni, si stima che il fabbisogno idrico sia di 500-1.000 m3/ha nei primi 2-3 anni dopo l’impianto, aumentando successivamente fino a un massimo di 2.000 m3/ha quando gli ulivi entrano in produzione.

    Sebbene l’olivo richieda meno acqua rispetto ad altre colture, la mancanza prolungata d’acqua può causare problemi come la caduta dei frutti e una ridotta produzione. L’irrigazione razionale offre diversi vantaggi, tra cui una crescita più rapida, un aumento della produzione, la stabilità della produzione negli anni e la possibilità di applicare fertilizzanti in modo più efficiente e mirato.

    I metodi d’irrigazione consigliati sono quelli a microportata, a spruzzo e/o a goccia, con erogazione costante da aprile a settembre, in base all’andamento stagionale e alle specifiche esigenze del terreno. I turni irrigui possono variare da ogni 2-5 giorni fino a giornalieri, a seconda delle condizioni.

  • Nella moderna olivicoltura, è fondamentale prestare attenzione alle cure colturali e alle nuove tecniche di fertilizzazione e irrigazione, specialmente considerando le crescenti rese, in particolare nelle aree con un rinnovamento più intenso.

    L’olivo è una pianta che resiste bene alla siccità e cresce in zone con meno di 400 mm di precipitazioni annue. Tuttavia, nei nuovi impianti specializzati, è diventata pratica comune predisporre sistemi di irrigazione a goccia.

    L’alternanza di produzione è un aspetto importante, poiché può influire sulla redditività e sulla qualità del prodotto. Questo problema può essere affrontato tramite diverse strategie, tra cui la potatura, la raccolta anticipata, l’irrigazione razionale durante tutto l’anno e la lotta antiparassitaria per contrastare la mosca dell’olivo.

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