Il miglioramento delle tecniche di efficienza irrigua nel florovivaismo
L’efficienza irrigua e in generale l’uso corretto dell’acqua sono aspetti della produzione florovivaistica di fondamentale importanza. La disponibilità di acqua per l’irrigazione influenza tutte le funzioni delle piante floricole e da vivaio: la respirazione, la fotosintesi, l’accrescimento e la moltiplicazione cellulare, l’assorbimento e la traslocazione degli elementi nutritivi. Di tutti i fattori della produzione florovivaistica, l’acqua è quella che viene richiesta in quantità più elevata dalle piante.
L’acqua è da sempre la fonte essenziale di vita non solo per le piante ma anche per l’uomo e gli animali e senza di essa non esisterebbe vita sul nostro pianeta. Basti pensare che il corpo umano è formato per circa l’80-85% di acqua così come i tessuti vegetali delle piante.
Il giusto apporto di acqua
Dal giusto apporto di acqua dipende la futura buona crescita delle piante.
A livello fisiologico, l’acqua gioca un ruolo importantissimo nel metabolismo generale delle piante:
- veicolando le sostanze nutritive (es. concimi) per assorbimento radicale o fogliare
- regolando i meccanismi fisiologici
- garantendo la giusta idratazione delle cellule e dei tessuti vegetali.
La giusta quantità di acqua da apportare alle piante varia, tra le altre cose, anche in base alla tipologia di substrato presente nel vaso (argilloso, sabbioso, ecc.) e alla sua capacità di ritenzione idrica. Ad esempio, un substrato di tipo argilloso trattiene molta più acqua rispetto a un substrato più leggero e sabbioso.
Il meccanismo fisiologico attraverso il quale la pianta regola l’afflusso e l’assorbimento di acqua è fortemente influenzato dall’evapotraspirazione, ossia la perdita di acqua attraverso le foglie. Quando l’acqua evapotraspirata dalle foglie supera quella assorbita dalle radici vi è un bilancio idrico negativo e si verificano i cosiddetti fenomeni di deficit idrico. Il deficit idrico di per sé non causa stress idrico, che di solito è conseguenza di un deficit idrico prolungato spesso causato da un ridotto apporto e assorbimento di acqua. In questi casi iniziano a verificarsi alterazioni metaboliche determinate dalla mancanza d’acqua. Uno stress idrico prolungato può portare alla morte dei tessuti vegetali e delle piante.
Le principali funzioni svolte dall’acqua nei tessuti vegetali
- È reagente nella fotosintesi clorofilliana e in tutti i processi idrolitici delle piante
- Regola la moltiplicazione e l’espansione cellulare
- È solvente delle sostanze nutritive del terreno permettendone l’assorbimento radicale
- È veicolo degli elementi nutritivi e dei prodotti metabolici sintetizzati all’interno delle piante
- Ha un’azione termoregolatrice (regola i meccanismi fisiologici della termoregolazione nelle piante) bilanciando le perdite di acqua per evapotraspirazione.
Danni provocati da apporti eccessivi di acqua alle piante
- Asfissia radicale dovuta ad un eccessivo ristagno idrico nei vasi
- Marciumi radicali
- Patologie funginee a livello radicale da elevata umidità e ristagno idrico nelle radici
- Eccessiva perdita di acqua per lisciviazione dai vasi
Fisiopatie da scarso apporto di acqua
- Evapotraspirazione elevata con eccessiva secchezza dei tessuti vegetali
- Squilibri fisiologici negli scambi cellulari e anomalie nell’ assorbimento dei nutrienti
- Accrescimento stentato e nei casi piu’ gravi secchezza della pianta
Consigli per il miglioramento dell’efficienza irrigua in florovivaismo
Una scarsa efficienza irrigua è un fattore limitante del florovivaismo in vaso ed è direttamente responsabile anche della lisciviazione dei concimi e dei fitofarmaci che vengono applicati. Elenchiamo qui di seguito alcuni accorgimenti che permettono di migliorare sensibilmente l’efficienza irrigua e migliorare le produzioni in floricoltura e in vivaio:
- Controllare l’efficienza degli impianti irrigui (a pioggia, a goccia, subirrigazione, flusso e riflusso su bancali) e pianificare regolare manutenzione periodica
- Scegliere il sistema di irrigazione più idoneo al tipo di coltivazione che si va ad attuare
- Assicurarsi sempre che le quantità di acqua apportate siano distribuite in maniera uniforme lungo tutto l’impianto di irrigazione
- Controllare che non vi siano perdite di acqua lungo gli impianti di irrigazione
- Calcolare un giusto apporto irriguo in relazione ai fabbisogni della coltura e alle perdite per evapotraspirazione.
- Aumentare l’efficienza irrigua dei sistemi di irrigazione per aspersione (distanziamento corretto degli ugelli, linee in pressione, ecc.)
- Programmare gli interventi di irrigazione basandosi sulle condizioni ambientali del periodo e sulle reali esigenze delle colture e non solamente sui temporizzatori (timer)
- Raggruppare in zone omogenee piante che hanno esigenze idriche simili
- Disporre il massimo numero di vasi nell’area oggetto di irrigazione
- Prevedere la possibilità di interrompere l’erogazione dell’acqua in caso di umidità elevata
- Se possibile, interfacciarsi con sistemi computerizzati in grado di monitorare le condizioni meteorologiche e altre variabili utili per la gestione dell’irrigazione
- Fra in modo che l’impostazione dei tempi di inizio e durata dell’irrigazione sia flessibile
L’utilizzo di agenti umettanti aiuta a bagnare in modo omogeneo tutto il profilo del substrato. Permettono di ridurre i volumi di irrigazione ed il run-off e favorisce contemporaneamente un uso più efficiente dell’acqua e dei nutrienti veicolati con l’irrigazione. Agenti umettanti come H2Gro garantiscono 3 azioni in una: irrigare, diffondere & penetrare e reidratare.
FONTI:
- Environmental Management Best Practice Guidelines for Nursery Industry, 2002.
- Il pilotaggio dell’irrigazione nelle colture florovivaistiche (Laura Bacci, Elisabetta Checcacci) Pubblicazione ARSIA TOSCANA
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