Coltivare l’erba medica
Consigli sulla nutrizione

A supporto della filiera italiana dell’erba medica, è stata studiata una specifica gestione nutrizionale.

I nostri consigli per coltivare al meglio l'erba medica (Medicago sativa)

  • L’erba medica, definita anche “regina delle foraggere” fu scoperta 9.000 anni fa nell’Asia centro-occidentale, dove veniva chiamata alfachpacah (“il migliore dei cibi”). Arrivò in Europa nel 500 a.C.

  • L'erba medica è una coltura perenne con un periodo di coltivazione di 2-4 anni. Il (primo) anno della semina è spesso meno produttivo perché il raccolto e le radici devono stabilizzarsi. Dopo l'ultimo anno si dovrebbe programmare una pausa nella coltivazione.

  • L’erba medica è altamente sensibile agli eccessi di umidità. Il terreno ideale è di medio impasto e argilloso di buona struttura, piuttosto profondo per dare spazio sufficiente alle radici. Non tollera terreni acidi (valori inferiori a 6); per i terreni alcalini, cresce in modo ottimale con un pH fino a 8,5.

  • L’erba medica ha esigenze idriche elevate (700-800 litri per formare 1 kg di sostanza secca); nonostante questo, è la foraggera più resistente alla siccità grazie al suo apparato radicale che si insedia a grande profondità.

  • La duplice origine geografica e genetica la rendono una coltura versatile ad essere coltivata entro un’ampia fascia di latitudine. La varietà M. sativa pura viene coltivata negli ambienti caldi e aridi del bacino del Mediterraneo; quella di tipo “variegato” invece si trova nell’Italia centro-settentrionale e nell’Europa centrale.

  • La semina dell’erba medica può essere effettuata all’uscita dell’inverno (5-6 °C), o alla fine estate-inizio autunno (a patto che le giovani piante raggiungano un buono sviluppo epigeo e radicale prima dell’arrivo dei primi freddi).

  • Le consociazioni permanenti con graminacee foraggere perenni sono comuni in alcuni paesi, non molto in Italia. Di norma la fienagione e l’insilamento sono più facili, ma si riduce la quantità, assoluta e percentuale, di proteine producibili.

  • Il piano di concimazione deve tenere conto della fisiologia del Rhizobium e il suo fabbisogno di elementi nutritivi.

Classificazione

Famiglia Fabaceae
Genere Medicago
Specie Medicago sativa L.

Fabbisogno dei nutrienti

Stima dell’assorbimento dei nutrienti (kg/t):

NP2O5K2OMgOSO3CaO
Fuori suolo266253.86.514

Source: IPNI

 

Esigenze nutritive

L’erba medica è una pianta in grado di fissare l’azoto atmosferico grazie alla simbiosi con il batterio Rhizobium meliloti. Questa capacità le consente di ottenere direttamente l’azoto di cui ha bisogno, rendendola autonoma ed efficiente. Tuttavia, per una nutrizione completa, è essenziale considerare anche la disponibilità di altri nutrienti, in particolare fosforo e potassio.

L’erba medica ha un notevole fabbisogno di fosforo e potassio; pertanto, richiede che il terreno ne contenga quantità significative poiché, in caso ne sia povero, l’utilizzo di un fertilizzante contenente tali nutrienti può fare la differenza. Tuttavia, sarebbe ideale sfruttare la pratica dell’alternanza colturale tra l’erba medica e il frumento dato che, durante il processo di decomposizione delle radici del frumento, vengono rilasciati nel terreno in abbondanza entrambi gli elementi, creando un ambiente ideale per lo sviluppo delle piante foraggere.

 

Dinamica dell’assorbimento dei nutrienti

Il fabbisogno nutrizionale maggiore nell’erba medica si verifica durante la stagione della crescita tra un taglio e l’altro. I concimi con una disponibilità prolungata, ad es. il Polysulphate, sono estremamente importanti in questo caso.

Bisogna tenere presente che lazoto non è da prendere in considerazione quando si sviluppa un piano di concimazione, poiché questo tipo di coltura lo assorbe direttamente dall’atmosfera tramite la simbiosi con il Rhizobium. L’ottimale disponibilità dei nutrienti determinerà una buona nodulazione e l’azotofissazione.

La quantità e il fabbisogno di nutrienti dipendono dal numero di tagli previsti dal sistema di coltivazione utilizzato e dalla resa della coltura. In genere, la produttività è superiore durante il secondo e il terzo anno.

Ruolo dei nutrienti

Parametri chiaveNP2O5K2OMgOSO3CaO
Nodulazione del batterio Rhizo++++++++
Fissazione di N++++++++
Crescita e allungamento dei racemi+++++++
Fioritura++++++
Resistenza alla siccità+++++++
Produzione di sostanza secca e contenuto proteico++++++
Digestibilità++/-+/-+++
Resistenza alle basse temperature e longevità+++++++

+ = miglioramento; – = riduzione; +/- = risultati diversi, in base al dosaggio di nutrienti applicati

Fonte: Diverse fonti e riferimenti in letteratura

 

Azoto

Come per tutte le leguminose, la concimazione azotata è considerata solo di sostegno o di compensazione a condizioni ambientali e/o climatiche avverse. Nonostante le elevate asportazioni, l’erba medica non necessita di apporti esterni di azoto.

Se gli apporti fossero eccessivi, vi sarebbe una progressiva scomparsa della coltura, un aumento delle malattie e una resa inferiore.

Per le concimazioni in copertura, se necessario, è possibile utilizzare forme azotate prontamente disponibili.

Fosforo

L’erba medica è considerata una coltura mediamente esigente di fosforo. Sulla base della dotazione nel terreno, si possono verificare tre situazioni:

  1. Scarsa dotazione: si consiglia l’arricchimento del franco di coltivazione tramite la concimazione di fondo (in pieno campo) e con apporti annuali (in copertura): ~100 kg/ha.
  2. Sufficiente: il piano dovrebbe includere una distribuzione delle asportazioni durante l’intero ciclo colturale (~60 kg/ha).
  3. Elevata: non sono necessari interventi esterni.

Potassio

Come per tutte le leguminose, l’erba medica beneficia della concimazione potassica: il potassio è uno degli elementi più richiesti dopo l’azoto.

Essendo una pianta ricca di foglie, i livelli di traspirazione sono elevati. Dato che il potassio è l’elemento che la regola, ha un ruolo di vitale importanza.

La concimazione di base ha lo scopo di portare il potassio anche ai livelli inferiori del terreno.

Calcio & Magnesio

Sia il calcio che il magnesio vengono indicati come macroelementi secondari poiché, di norma, sono presenti nel terreno e nell’acqua di irrigazione in quantità sufficiente a soddisfare il fabbisogno della pianta. Diventa quindi raro effettuare interventi esterni.

La disponibilità, e quindi l’assorbimento di tali elementi, viene garantita attraverso concimi come il nitrato di calcio ed il solfato di magnesio

 

Ogni varietà può avere esigenze leggermente diverse, quindi è consigliabile consultare le informazioni specifiche relative alla varietà che intendi coltivare per garantire le migliori condizioni di crescita. Un esame a 360 gradi del sito produttivo è la base di partenza.

È sempre importante eseguire preventivamente un’analisi chimico-fisica del terreno (per le colture su suolo) per determinare il corretto valore di nutrienti d’apportare, ed un’analisi chimico-agraria dell’acqua di irrigazione per una corretta fertirrigazione, soprattutto in fuori suolo.

 

Carenze di nutrienti

La pianta di erba medica a destra mostra foglie più corte e una ramificazione ridotta a causa della carenza di fosforo a confronto con una pianta ben nutrita. Fonte: Lissbrant et al., Purdue University Extension.

Alfafa deficiency of potassium, sulphur and magnesium

Coltura di erba medica che mostra sintomi precoci di carenze di nutrienti abbinati, tra cui potassio, zolfo, magnesio (erba medica irrigata nel nord-est della Spagna).

Prova in campo sull’erba medica

Erba medica con Polysulphate
Ravenna, Italia, 2020

9.1

Contenuto proteico

Q&A

Ecco alcune domande frequenti che abbiamo ricevuto dagli agricoltori!

  • La fertilità del terreno e la disponibilità dei nutrienti influiscono considerevolmente sulla qualità dell’erba medica. Per questo, è fondamentale partire da un’analisi del terreno per avere un quadro completo.

  • Prima di definire un piano di concimazione, è fondamentale effettuare eventuali adeguamenti dei materiali organici già presenti nel suolo. Questo permette di accumulare una buona quantità di nutrienti utili per le stagioni successive. È importante tenere conto di possibili limitazioni e si consiglia di seguire attentamente le raccomandazioni locali riguardo i dosaggi dei materiali organici.

    Raccomandiamo l’utilizzo di Polysulphate®, approvato per l’utilizzo in agricoltura biologica, in grado di garantire risultati eccellenti anche su erba medica.

  • La carenza di zolfo può verificarsi in qualsiasi terreno e condizione ambientale ma la sua presenza è essenziale per il corretto funzionamento della coltura. È importante anche per la simbiosi del Rhizobium e per un’efficace azotofissazione.

  • La produttività potenziale dipende dalle condizioni ambientali e dalla qualità del terreno. Nella maggior parte dei casi, il potenziale sarà più alto durante il secondo anno di crescita.

  • La strategia ottimale consiste nella rotazione con mais, grano e altre colture estensive. L’inserimento dell’erba medica nel ciclo di rotazione permetterà una migliore esplorazione e trasporto dei nutrienti negli strati più profondi del terreno. Grazie alle radici che rimangono nel suolo per un periodo di 2-3 anni dalla semina, questa pianta contribuirà ad arricchire il terreno con nutrienti, importanti anche per le colture successive.

    Tuttavia, è importante strutturare il piano di concimazione correttamente per bilanciare l’esportazione dei nutrienti con quelli presenti nel terreno e quelli introdotti tramite la fertilizzazione.

    Mantenere un adeguato equilibrio di nutrienti aiuterà a preservare il livello di fertilità del terreno per le colture che seguiranno nella rotazione. In tal modo, si assicurerà una produzione agricola sostenibile e redditizia nel lungo termine.

  • Erba medica comune (Medicago sativa) è una specie originaria degli altopiani iraniani; è una pianta erbacea vivace che potrebbe vivere fino a 10-15 anni in ambienti adatti. È molto resistente al caldo e alla siccità.

    Erba medica variegata (Medicago media o M. varia) è nata dall’incrocio spontaneo con la Medicago falcata. È un’erba medica selvatica, originaria della Siberia occidentale, diffusa in tutta l’Europa e l’Asia, caratterizzata da radici fascicolate, foglie strette, fiori gialli, legumi a forma di falce. È una pianta molto resistente al freddo.

  • L’erba medica (Medicago sativa) è coltivata in diverse parti del mondo, ma le aree principali includono:

    1. Europa: coltura importante in Francia, Spagna, Italia, Grecia. È spesso coltivata come pianta foraggera per l’alimentazione del bestiame o per l’industria dei fienili.
    2. Nord America: negli Stati Uniti e in Canada, l’erba medica è una coltura diffusa.
    3. Asia: coltivata in paesi come l’India, la Cina e il Pakistan per scopi foraggeri e agricoli.
    4. Africa: coltivata per l’alimentazione del bestiame.

    In Italia, l’erba medica è nelle aree agricole del Nord, Centro e parte del Sud Italia. È una pianta apprezzata per la sua capacità di fissare l’azoto nel terreno, migliorando la fertilità del suolo. Viene utilizzata principalmente come pianta foraggera per l’alimentazione del bestiame.

    Fonte: Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali

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