Possiamo garantire i risultati dei nostri concimi perchè li sottoponiamo a test continui. Non solo per provarne la resa ma anche per simulare situazioni di coltivazione.
Ogni anno vengono condotte prove con i concimi avvolti, per poter rilevare e definire i bisogni delle varie colture.
Da questi test raccogliamo preziosi spunti e consigli per la coltivazione. Un esempio per tutti è l’importanza che rivestono il calcio ed i microelementi, che vengono invece spesso sottovalutati.
A tale proposito questo è quello che Dorus Rijkers, di ICL Specialty Fertilizers riferisce in merito.
La durata dei concimi avvolti viene testata e si riferisce generalmente ad una temperatura di laboratorio di 21° C. Durata e schema di rilascio sono fattori importanti per il buon funzionamento del concime.
Una percentuale di rilascio dei nutrienti troppo veloce nei primi mesi potrebbe portare a livelli EC iniziali troppo elevati, che limitano il corretto sviluppo delle colture durante i primi stadi. Diversamente una mancata o insufficiente cessione a fine coltivazione creerebbe un importante scompenso degli elementi nutritivi richiesti, rendendo necessaria un’integrazione degli stessi.
Effetti per l’ambiente
Sempre più consumatori vogliono sapere come sono state coltivate le piante che acquistano, rendendo l’aspetto dell’impatto ambientale un tema sempre più centrale. Anche in questo caso lo schema di rilascio dei concimi riveste un ruolo molto importante. Il processo della lisciviazione di azoto e fosforo viene notevolmente ridotto quando questi due nutrienti sono rilasciati nel momento di reale fabbisogno della pianta. Questo fenomeno diventa un punto di attenzione sempre più rilevante.
La nostra esperienza ci conferma che nella corretta pratica colturale nell’ambito della nutrizione delle piante
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l’azoto riveste un ruolo molto importante, lasciando invece in secondo piano fosforo potassio
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calcio e microelementi sono importanti supplementi a N, P e K e non dovrebbero essere sottostimati.