Salvaguardare l'ambiente, mantenendo efficiente il sistema produttivo
Uno sguardo alle pratiche nel florovivaismo
Nel florovivaismo è importante affrontare la sfida non solo attraverso un attento uso di acqua, energia e lavoro, ma anche attraverso concimi adeguati e una corretta tecnica di concimazione.
Nel settore florovivaistico la fertilizzazione viene effettuata prevalentemente con idrosolubili o con concimi a cessione controllata (o Controlled Release Fertilizers CRF).
Nel primo caso (idrosolubili), la purezza del prodotto e la tecnica di distribuzione sono i due parametri di riferimento; un'elevata purezza (vedi gamme Peters ed Universol) permette di utilizzare quantità inferiori di prodotto rispetto a prodotti meno puri e garantisce l'assenza di depositi. Per quanto concerne la somministrazione, questa risulta ormai tecnicamente avanzata sia nella floricoltura con sistemi a flusso e riflusso, tappetino, punto goccia, che nel vivaismo con sistemi a barra o punti goccia o recupero della soluzione di scorrimento. Questi sistemi permettono di ottimizzare la distribuzione ed evitare perdite.
Nel vivaismo una tecnica è la fertirrigazione per aspersione: questa non è assolutamente efficace considerata la percentuale molto elevata di soluzione che finisce a terra (superiore anche del 50% in funzione della tipologia e della dimensione della pianta e del vaso), con conseguente inquinamento e sperpero di risorse. La fertirrigazione per aspersione diventa praticabile nel caso di impermeabilizzazione del fondo e recupero della soluzione drenante.
Soluzioni tecnologicamente avanzate: i CRF
L'altra strada percorribile è l'utilizzo di concimi a cessione controllata, i quali possono offrire notevoli opportunità.
I concimi a cessione controllata (CRF) contengono nutrienti (N, P, K, Mg, microelementi) il cui rilascio viene "controllato" da una membrana esterna che, nell'arco di questi ultimi 50 anni, è migliorata progressivamente nella modalità di rilascio.
I CRF hanno un sottile strato di avvolgimento formato da una membrana organica semipermeabile di resina ottenuta da oli vegetali, attraverso la quale l'acqua penetra nel granulo e dissolve i nutrienti, i quali vengono rilasciati nel terreno spinti dalla pressione osmotica; una volta "svuotati" i granuli gli avvolgimenti si deteriorano nel terreno mescolandosi con esso. I frammenti dell'avvolgimento sono formati da materiale inerte e pertanto non sono soggetti a reazioni con i componenti del terreno.
L'avvolgimento dei CRF di ICL è meticolosamente testato per la fitotossicità e tossicità, attraverso lo svolgimento di test che seguono le linee generali delle leggi europee (Regulation (EC) N° 2003/2003).
La modalità di rilascio è stata oggetto di ricerca e si è evoluta progressivamente in 50 anni; all'inizio si scoprì come rivestire dei sali con una membrana che ne garantisse il rilascio per un periodo determinato (primo Osmocote). In seguito ci si è resi conto che anche la modalità nel rilascio aveva una sua fondamentale importanza, e la gradualità era necessaria ma non ancora sufficiente. Dagli anni 2000 sono presenti concimi con uno schema di rilascio differenziato: dapprima sono stati introdotti gli Osmocote Exact (la terza generazione), quindi gli Osmocote Exact HiEnd e Protect di quarta generazione, con una doppia membrana di avvolgimento.
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Osmocote Exact Standard: rilascio costante e uniforme per tutta la durata 3-4 M, 5-6 M, 8-9 M 12-14 M. Per sempreverdi e piante che richiedono un costante apporto di nutrienti in tutta la stagione. |
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Osmocote Exact HiEnd: schema di rilascio con effetto "stimolo" che inizia 1-1/2 -2 mesi dopo l'applicazione. |
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Osmocote Exact Protect: rilascio posticipato dei nutrienti che permette di mantenere un valore EC durante i 2-3 mesi successivi all'applicazione. Successivamente inizia il rilascio graduale e costante dei nutrienti. |
Abbiamo quindi la conferma di quanto sia fondamentale considerare lo schema di rilascio: infatti vi è minor lisciviazione di azoto e fosforo quando i nutrienti sono rilasciati nel momento in cui la pianta ne ha bisogno e per riuscirci è necessario utilizzare concimi che dosano i nutrienti nelle quantità assorbite quotidianamente dalla pianta.
Questo processo evolutivo della membrana ha portato ad avere
- miglior corrispondenza tra fabbisogno della pianta e rilascio dei nutrienti
- miglior risultato di crescita
- minor lisciviazione dei nutrienti e quindi minor impatto ambientale (in quanto sono proprio i nutrienti lisciviati ad inquinare le falde).
Tecnica di concimazione
Per adottare un corretto approccio ambientale è necessario interrogarsi sulle modalità di concimazione più adeguate alla propria struttura; difatti è possibile usare solo concimi idrosolubili, solo concimi a cessione controllata o una combinazione delle due soluzioni.
Prove sul campo
Nel caso dei vivai di piante ornamentali, ad esempio, prove condotte su Photinia spp e Prunus laurocerasus (Ref. Prove ICL in collaborazione con CESPEVI e Università di Pisa - visualizza la presentazione - QUI) hanno dimostrato come la concentrazione di elementi nutritivi nel drenato dei trattamenti fertirrigati è stata mediamente da 2 a 4 volte superiore a quella misurata nei trattamenti con concimi a cessione controllata (CRF). Ciò ha comportato una quantità di azoto e fosforo perso per lisciviazione nei trattamenti fertirrigati, mediamente 4 volte superiore rispetto a quella persa nei trattamenti con CRF. Questo porta alla conclusione che l'utilizzo di concimi a cessione controllata nel vivaio in percentuale elevata (almeno il 70% del fabbisogno della pianta) o piena (100%) potrebbe essere la soluzione più attenta all'ambiente. La parte rimanente della concimazione può essere completata con concimi idrosolubili.
Anche la floricoltura può giovarsi dell’utilizzo di idrosolubili abbinati ai concimi a cessione controllata; infatti, pur potendo utilizzare il dosaggio pieno di Osmocote Exact HK (CRF), solitamente si preferisce scendere ad una percentuale minore del fabbisogno (esempio al 50%) per poter “pilotare” la coltura nelle diverse fasi e combinare quindi con l'utilizzo di idrosolubili (Peters e Universol). L’utilizzo di Osmocote permette sicuramente un minor impegno lavorativo di uomini e mezzi e in colture coltivate in assenza di un sistema di recupero delle soluzioni, il concime a cessione controllata permette un minor impatto ambientale, evitando la dispersione nel terreno di sali.
Per avere indicazioni più precise contatta un esperto ICL Florovivaismo QUI